eccomi... sono viva... ce l'ho fatta...non so da dove cominciare .
Forse dalla nottata, non ho chiuso occhio, sentivo la pioggia che continuava a cadere mi sarò alzata dal letto forse cinque o sei volte per vedere bene con i miei occhi se magari quel rumore era qualche altra cosa e invece era sempre l'acqua che cadeva e bagnava inesorabilmene tutto lo STUPENDO percorso della PIU' STUPENGA GRANFONDO CHE CI SIA ... quasto è il mio giudizio (senza nulla togliere alla Maratona ovviamente)...
Non ho mai pensato neanche per un solo secondo di NON partire mi sono sempre detta se vado a Feltre parto se non parto dipende solo dall'organizzazione...
Siamo partiti per ultimi io e Paolo e l'altro compagno della nostra squadra Steano Carsetti , alla sua prima esperienza del Prestigio e Sportful, sua moglie piangeva era preoccupata per suo marito , ma quando ha visto che era in nostra compagnia si è tranquillizzata , bella soddisfazione.
E così dopo gli ultimi ritocchi per proteggerci dall'acqua , vedi buste di plastica dentro le scarpe i guanti in lattice, abbiamo lasciato la macchina alle 7 e 29 e siamo arrivati alla griglia praticamente in ultima posizione, quando stavano facendo il conto alla rovescia. Non ci siamo messi mezz'ora prima o un quarto d'ora prima , forse per risparmiarci un pò d'acqua... Ma appena partiti dopo neanche un kilometro ero già zuppa completamente e il mio viso non era bagnato solo dall'acqua ma dalle lacrime che mi scendevano silenziosamente quasi a farmi realizzare quello che stavo facendo. Avevo voglia di scrivere la mia personale pagina epica di ciclismo e ci sono riuscita ,
a prescindere da tutto . Semplicemente per me solo per me. E pedalata dopo pedalata sono andata avanti recuperando anche posizioni perse visto che sono partita per ultima,
ma la cosa importante era arrivare all'arrivo sana e salva e raccontare la mia esperienza. Siamo stati insieme con Paolo e Stefano allo scollinamento della Prima Salita Forcella Franche, avevo scollinato un po prima e avevo deciso di aspettarli, però mi rendevo conto che stare ferma voleva dire gelarsi e allora ho preso qualcosa da magiare e sono subito ripartita e mi sono detta tanto si scende piano e mi raggiungeranno. E così è stato, Poi però sulla seconda salita Forcella aurina sono di nuovo andata con il mio passo, forse anche qualcosa di più , perchè volevo riscaldarmi. E così mi sono voltata ma Paolo e Stefano non c'erano più. E li mi sono ricordata delle parole sante che mi ha detto Paolo sarà una corsa che dovrai fare completamente da sola ..è difficile anche stare a ruota.. Sono andata avanti sempre di più , non ho mai pensato di mollare sentivo i piedi che galleggiavano nell'acqua. Ma era il minimo. La parte più dura è stata quando sono scesa da Passo Cereda , non li sentivo più i piedi , non le sentivo più le mani, tremavo come una foglia in discesa, non sentivo più neanche la bocca, allora mi è venuto in mente di parlare , si parlare da sola per muovere la bocca e pedalavo al contrario per scaldarmi un pò almeno per provarci. Al ristoro che c'era a metà mi sono fermata e il the che davano oltre a berlo me lo sono buttato addosso , non mi sembrava vero di provare un po di calore ma è durato qualche minuto . E finalmente è arrivato il croce d'Aune tanto temuto ma stavolta tanto desiderato.. E' stata bella si , scrivere quasta mia personale pagina EPICA di ciclismo. Mi dispiace per quelli che non sono partiti , davvero, non siamo tutti uguali e un sincero applauso di cuore a tutti quelli che c'erano e che l'anno portata a termine. Come al solito Grande la mia amica Laura ... e Grazie a Paolo che permette tutto questo...