Ogni volta che si esce in bici c'è qualcosa da raccontare, ma poche uscite all'anno lasciano dentro le emozioni del giro che abbiamo fatto oggi.
Partiamo in otto da Fonte Cerreto. Special guest un ragazzo di Viterbo che ho poi scoperto essere amico dei moschettieri del TeaMax (si chiama Filippo Fortini e a me, più che fortino, è sembrato fortissimo
)
Saliamo dolcemente lungo Montecristo, scolliniamo e raggiungiamo Passo Capannelle in discesa.
Lungo la Val Momano ci fermiamo per una foto al lago della Provvidenza.
A Montorio si comincia a risalire; dopo un bel bagno in una fontana, continuiamo fino a Castelli, dove ci fermiamo per un panino e qualcosa (tanto) da bere.
Dopo il caffè risaliamo in sella per la lunga (22 km.) salita di Vado di Sole e... cominciamo a vedere le streghe...
Sono le 13.30, ci sono 38 gradi e i primi 5 km. di salita non scendono mai sotto l'8% di pendenza, con tratti al 9-10 e uno strappo anche all'11.
E' come pedalare con la testa dentro il forno
Per fortuna, dopo un po', la strada spiana (si fa per dire) al 6-7% e, salendo, la temperatura comincia a scendere, anche perché finalmente comincia un po' d'ombra...
Arriviamo un po' sgranati al valico di Vado di Sole ed entriamo nella piana di Campo Imperatore sempre sotto un sole splendido.
Ci fermiamo per una sosta rigeneratrice ad un bar e qui attendiamo il ricompattamento del gruppo, tra bibite, panini e cocomero
Purtroppo, le lunghe (e piacevoli) soste hanno un po' dilatato i tempi dell'uscita e poi ci si è messo pure il caldo (alle ore 17.00 a Campo Imperatore c'erano 31 gradi); di conseguenza, metà della truppa non se l'è sentita di affrontare pure la salitona all'albergo a quota m. 2.100; quindi a malincuore, dopo comunque una bella sgroppata lungo la piana, abbiamo tirato dritto e siamo rientrati alla base, con km.140 e un dislivello di mt. 2.485.
Il giro è stato spettacolare, abbiamo sofferto il caldo tra Castelli e Rigopiano, ma la compagnia si è dimostrata piacevolissima, con atleti veri (come Filippo ad es.) che non hanno avuto alcun problema ad attendere nei ricompattamenti quelli che andavano più piano (che, incredibilmente, stavolta non ero io!!!!), senza mai scalpitare né metter fretta al gruppo, dimostrando uno spirito di adattamento e una predisposizione d'animo veramente particolare: sono queste le circostanze che rendono piacevoli ed emozionanti le uscite di gruppo anche a un randonnée solitario come me
Spero che, dalle foto scattate (oggi non dal sottoscritto, ma dall'amico Alberto), possiate intuire le emozioni che abbiamo vissuto oggi.
Le foto sono visibili a questo ink:
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