Qui Ladispoli. Alle otto ancora dormo e avrei dormito per altre due ore visto che la temperatura esterna non andava oltre i 6 gradi
Morbido in mezzo alla neve, Gilby non si sarà alzato, Vinicio vuole andare a Tolfa
, così non mi resta che il letto caldo.
Alle otto e cinque si rompe la centrale d'allarme e la sirena autoalimentata, senza alimentazione di blocco, inizia a suonare.
Un minuto per capire che è la mia, uno per prendere la scala, uno per uscire fuori sul balcone in pigiama,uno per smontare la batteria all'interno, uno per rientrare infreddolito a casa.
La Centouno appoggiata al camino mi guarda: "ormai ti sei freddato, che famo?" Ennamo!
09.00 puntuale alla rotonda: una quarantina di esagitati, il 15% senza casco!
Due squadre si fronteggiano nervose: il "Team Ladispol"i e la neonata "I fiori del Lago" (non vi dico la tutina fashion, che neanche cristina...), la terza "Torre Flavia" non pervenuta.
Già si mormora:"oggi è gara vera!!!
C'è solo da stabilire se farla sulle pericolose rotonde di Parco Leonardo o dentro l'abitato di S.Marinella in mezzo alla gente addormentata della domenica mattina.
Si parte verso Palidoro e puntualmente dopo sette chilometri spuntano i terribili "Fatato".
Noi con nonchalance si blocca completamente il traffico sull'aurelia per una inversione a U di gruppo.
A Cerveteri saremo già un centinaio (aho,ordinati in fila per quattro!) e il vento freddo e laterale "costringe" la quinta fila sull'altra carreggiata per poter superare e guadagnare terreno.
A S.Marinella decido che siamo in troppi per il paesino e torno indietro per un giretto fra i cacciatori
della strada per Tolfa, sempre sotto un bel sole che innalza la temperatura a nove gradi.
Una cinquantina di chilometri da solo superando qualche ciclista più assennato di me e infine a casa con 80 km, 515 mt disl. e 30,0 di velocità media.