Stralcio dall'intervista a Cunego apparsa su Il Messaggero di lunedì 7 marzo 2011:



Sorpreso dal clamoroso caso Riccò?

«Mi sembra una situazione molto difficile e delicata, spero non abbia conseguenze a livello di salute dal momento che ha passato dei brutti momenti. Casi come questi fanno male a tutto il movimento del ciclismo che, a fatica, sta ritrovando credibilità tra gli sportivi che, sempre numerosi, seguono e amano questo sport».

Diventa sempre più complicato vincere senza aiuti?

«Vincere piace a tutti, però bisogna farlo senza barare. Io preferisco vincere meno, ma senza trucchi, senza inganni».

Quella che dovrebbe essere la normalità nel gruppo.

«Sicuramente. Riconosco che non faccio niente di eccezionale, solo il mio dovere, quello che dovrebbero fare i colleghi. Per strada la gente mi riconosce questo modo di pensare e di correre e devo dire che mi sento gratificato e orgoglioso dell’effetto e della stima di tutte quelle persone che non ho mai tradito. Sono capitate troppe situazioni incresciose, che hanno danneggiato il ciclismo. E’ arrivato davvero il momento di voltare pagina, di ritrovare la fiducia degli appassionati, di correre tutti senza scorciatoie. Con l’augurio che i controlli continui, capillari, quotidiani, che sopportano i ciclisti, vengano imposti anche negli altri sport».


Ecco: bravo Cunego, però questa la voglio conservare, perché... metti che un domani... sai... com'è.... be'... allora... giuro che la stampo su un cartoncino alto tre cm. e vengo a fartela mangiare...

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Si Marco come si dice in gergo...non succede ma se succede !!!!

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Paolo

La cosa più interessante l'ha detta alla fine...
"mi auguro che tutti gli altri sport si adeguano ai controlli dei ciclisti...."

...però già sappiamo che pura utopia...peccato!!!! il doping è in tutti gli sport professionistici, pure al tamburello!!!!!!!!
il problema è che, secondo un mio modesto parere, nel ciclismo, sport di fatica, endurance, dove lo stress fisico è all'estremo, dove il recupero è fondamentale, le case farmaceutiche, le stesse che poi produrranno doping, SPERIMENTANO sulla salute dei ciclisti...
se funziona nel ciclismo....è perfetto per tutti gli altri!!!!!!!!!!!!!!! Quando vengono "scoperti", sempre secondo il mio modesto parere, vengono "denunciati" e "smascherati ad arte", o dalla diretta concorrente casa farmaceutica del prodotto dopante...o perchè magari si hanno davvero degli effetti collaterali particolarmente preoccupanti...
poi c'è anche la componente socio-politica, delle federazioni nazionali, nel "preservare" e "proteggere" i propri campioni...vedi il caso contador....o il caso pelizzotti...
Poi se vogliamo dirla tutta, il "povero" ciclista, stà al gioco, xchè se gli va bene un paio d'anni, guadagna soldoni, e pur sapendo di rischiare sulla propria pelle, contro soldi, fama, popolarità che allunga la carriera, accettano tutto.
La cosa più stupida, dove si è veramente imbecilli, dove veramente si rischia la pelle, la commette il ciclista della domenica....quelli che solo per farsi figo al bar sotto casa, assumono sostanze dopanti, senza controllo medico, con la giusta ignoranza, e magari comprate su internet....

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....max wagon sweep....poco wagon, molto sweep, sempre al max!!