Ferro Zen
Nel sangue denso di un rosso naturale, si muove il ferro ,del ciclismo amatoriale.
Il tempo è incerto ma non si può lasciare, ci si munisce ,si deve pedalare e alla tenacia propulsione dare, leve motrici e sproni alla costanza, l'impegno traina e spinge la prestanza.
Si esce e la strada diventa un nastro nero, che ci sfilaccia e dopo ci rilega, tra dossi buche e sassi si dispiega, si allarga e prende, poi stretta si propone, separa il gruppo, in fila lo dispone.
Il vento morde intralcia l'andatura, frena la spinta tagliando la pianura.
Dopo la piana prospetta la salita, banco di prova, metafora di vita, scoglio da superare, selezione, la volontà che sale sui pedali, o si è egoisti o si è solidali.
Le ruote in linea , cadenzano canoniche, ed il pensiero correrà alla meta, quando l'intensità sarà sfumata, la mente a casa dopo la fatica, restituirà carezze neurotoniche
Fissando i miei pensieri, le movenze, io mi trasporterò nel ferro zen, mediterò ritmando sui pedali, dentro lo sforzo saprò ascoltare il corpo, lo sosterro quando lui mi chiama, con le risorse dosate da alchimista, con la sopportazione del ciclista.
Apparterrò legandomi ad un team, col ferro zen sublimerò lo spirito, intrinseca rifluirà la pax.
La dedico agli atleti del teamax.
Roberto Cantarini 7/3/09
_________________ AD MAIORA !
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