Bellissimo giro ieri... finalmente di nuovo montagna vera, dopo i giri "forzati" al mare delle ultime settimane... praticamente sono passato dal Sasso al Gran Sasso
Raduno al parcheggio di Fonte Cerreto con Gira, Robocop, Andrea Prandi con il suo amico Claudio, il Capitano (con il quale mi ero in realtà già "radunato" al Granteatro) e... Dankan... "
puntualmente in ritardo" (nuovo ossimoro che ritengo sia giusto coniare per l'amico Stefano, che ci sorprenderà quando arriverà puntuale
).
Assente giustificato Antonino per sopravvenuti e importanti problemi familiari.
Si parte e, dopo 2 km. di discesa, è già salita
... una lunga ma pedalabile salita, di quasi 15 km., che ci conduce al valico di S. Pietro; pedaliamo quasi tutti insieme; "quasi" perché il Capitano mette il frullino d'ordinanza e scompare all'orizzonte
; dal valico ci buttiamo in discesa per raggiungere la strada della Val Vomano confluendo esattamente al Passo Capannelle.
Dopo 25 km. di discesa, con doverosa sosta presso la casa di Paolo a Ortolano
; ecco la salita per Prati di Tivo; 17 km. inframezzati da un km. di discesa su sterrato
; la prima parte della salita è pedalabile e con molta ombra, poi diventa un supplizio sotto il sole cocente, con pendenze sempre intorno all8% e anche qualche punto in doppia cifra. Io e il Gira ce la facciamo pian pianino, cheek-to-cheek
, pensando a quello che ci aspetta nel pomeriggio
Al piazzale dell'arrivo (a mt. 1.450 s.l.m.), ci stravacchiamo al sole e consumiamo chi birra (chi sarà ?
) chi coca, chi acqua, chi caffè... tutti comunque ci facciamo un bel paninozzo
.
Nel frattempo, Claudio, l'amico di Andrea Prandi, aveva rinunciato alla parte più dura della salita; lo ritroveremo al parcheggio...
Discesa da Prati di Tivo ed eccoci a ripercorrere la Val Vomano in senso inverso... quindi 25 km. di salita
con il sole allo zenith e il Garmin del Capitano che segna 35°
La sosta a Ortolano, questa volta, più che per la casa di Paolo è per la fontana, letteralmente presa d'assalto
.
Svalichiamo di nuovo S. Pietro, col Capitano che insulta dolorante le proprie gambe e io conio per lui il neologismo di giornata "
Crampo Imperatore"
e rientriamo a Fonte Cerreto, dove "tatticamente"
avevo posto il termine del giro medio, cioè al parcheggio.
Qui Andrea Prandi decideva di terminare l'avventura, con km. 127 e un dislivello di mt. 2.500; altrettanto facevano il suo amico Claudio e Robocop (il quale non voleva esagerare in quanto domenica sarà a Nizza per l'Ironman
... IN BOCCA AL LUPO, FILIPPO, FAJE MALE
); il transito dalle auto faceva "male" al Capitano, il quale, attirato come Ulisse dalle Sirene, si toglieva le scarpe... beveva un litro di latte e... complici i crampi e l'arietta fresca sotto gli abeti... diceva "STOP... co' 'sto caldo... voi siete matti a voler arrivare lassù... vi aspetto qui"
Dopo una lunga sosta (un'ora
) con panini e gelati, ripartivamo quindi io, Dankan e Gira per l'ascesa finale a Campo Imperatore; una salita divisa in due parti: la prima, fino a Fossa Paganica, molto pedalabile, tra il 5% e il 7%, la seconda, quella che porta al g.p.m. a quota mt. 2.130 s.l.m., molto più dura, soprattutto i 5 km. finali dove le pendenze sono sempre tra l'8% e il 12%.
Questi ultimi km. erano caratterizzati da un forte vento contrario e io, che già mi ero dovuto prendere un aulin per combattere il forte mal di testa
dovuto da una specie di colpo di calore che mi ero beccato in mattinata
, dovevo raccogliere veramente ogni residua stilla di energia per riuscire a raggiungere il g.p.m., un po' staccato da Gira, il quale a sua volta arrivava un po' staccato da Dankan, che è sempre in ritardo quando usa l'auto, ma quando è in bici dimostra spesso e volentieri la sua ottima forma di scalatore per arrivare prima degli altri
Impareggiabile il panorama da Campo Imperatore (vedere foto che allegherò qui sotto), specie trattandosi di un orario pomeridiano, con la luce già un po' bassa
... molto suggestivo... silenzio irreale... ad appena 1 ora e mezzo di auto da casa sembra un posto di un altro mondo
Discesona finale alle auto, dove il mio Garmin segnava la fine dell'uscita con km. 181 e un dislivello di mt. 3.700.
Sotto lo sguardo assonnato del Capitano, ci davamo una veloce lavata e cambiata (veloce per tutti tranne, ovviamente, che per Dankan
) e andavamo a mettere le gambe sotto al tavolo del ristorante locale, dove la padrona, appurato il mio senso dell'umoriso e con la complicità dei miei perfidi compagni d'avvenura, mi insultava per tutta la cena solo perché avevo "osato" chiedere se avesse della carne senza grasso
Saluti, baci, abbracci e... sipario... su questa ennesima lucignolata... in luoghi splendidi e poco (pochissimo) trafficati, con amici simpatici, affettuosi e all'occorrenza perfidi e fetenti, ma per questo sinceri e apprezzati
e, soprattutto, tanta ma tanta, bella ma bella SALITA
p.s.: a tavola il Gira mi ha detto "
a Marco, appresso a te in poco più di un anno praticamente me so' scalato tutte le più belle salite della zona..." (in effetti... Amiata, Terminillo, Campo Imperatore, Prati di Tivo, Campo Catino, Campo Staffi, Campaegli, Campo dell'Osso... per non parlare di Jenne, Arcinazzo...Lucretili con Monte Morra e Monteflavio... e Prenestini con Rocca di Cave, Saracinesco, Bellegra e Guadagnolo... e poi... il Parco Nazionale d'Abruzzo... col Passo Godi e Olmo de' Bobbi...) "
...praticamente me ne manca solo una...: il Blockhaus..." E io...: "
mercoledì 27 luglio come lo vedi?" STAY TUNED