Da una agenzia ANSIA appena giunta:
Carabinieri della Compagnia Roma-P.zza Mazzini durante una perquisizione a caso (ndr. sottolineato per i meno informatici) nell'abitazione di un noto legale della zona rinvenivano nella libreria dello stesso, nascosto all'interno del volume "Dostoevskij - I demòni" un inquietante documento immantinente inviato al RIS competente per i necessari rilievi tecnici.

I militari operanti, al fine di meglio lumeggiare la lombrosiana personalità del sospettato ha inviato copia all'Accademia della crusca per le opportune considerazioni linguistico-lessicali.

Ecco il documento in versione integrale:

Quando quel dì due cinici incontrai

Quando quel dì due cinici incontrai
in su lo piano dell'abrutio monte
corrusco fè lo sguardo di mia sponte
chè di precision mia traevan lai.

Sineddoca curiosa non fu mai
dé rai che splender dean su la fronte
ma di felice mezzo rote tonde
andavan essi, ond'io di sbieco li guatai.

De l'un s'apprezza lo padano stile
mentre lo viso poco savio sembra
che soldo gli daresti nonchè lira.

L'altro da poco segue e poco mira
chè di Sicilia genie ha corte membra
seppur per vezzo un poco sia gentile.


Illustri studiosi avanzano la teoria che i due eroi descritti possano riguardare un capitolo incompiuto de "Le vite parallele" del grande storico greco Plutarco.

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Nel suono della campana del tempio di Gion, vi è l'eco dell'impermanenza di tutte le cose. Anche i coraggiosi alla fine purtroppo spariscono, in tutto uguali a polvere di fronte al vento.
(Heike Monogatari)

bellissima!!!!

non scomodare Plutarco: per me, tu e Robocop, piuttosto, siete Stanlio e Ollio

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www.lucignolobike.it

Marco, sei il solito dissacratore!! Plutarco era notoriamente un 'veggente' ed aveva già pre-visto tutto. Resta solo da capire chi è il 'reincarnato' dell'altro . Secondo me, ci può stare!!!

ma te lo vedi robocop come Ollio?
Roba da pigliarla per offesa...
Per Filippo bisogna bisogna partire da Livigstone o Lindberg senza voler andare troppo indietro a Pizzarro o Cortes (politicamente scorretti).

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Nel suono della campana del tempio di Gion, vi è l'eco dell'impermanenza di tutte le cose. Anche i coraggiosi alla fine purtroppo spariscono, in tutto uguali a polvere di fronte al vento.
(Heike Monogatari)